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sexta-feira, 20 de março de 2020

Tu Sei il mio Dio <<>> Trasforma la mia vita ed <<>> Itália un artículo especial <<>>Imagens exclusiva via whatsApp do Hospital cada leito um caixão ao lado <<>> Covid-19 o holocausto do horror <<>. Em Italiano em respeito aos nossos irmãos , segundo fontes numero de mortes pode ultrapassar de 5.000 até final de março





RENATO SANTOS AVISO AOS BRASILEIROS HÁ TRADUÇÃO SIMULTÂNEA NO BLOG  20/03/2020 Un artículo especial en honor a nuestros héroes, que están cansados y cansados, lo que está sucediendo en nuestra Italia es uno de los peores momentos de nuestra historia. 

corpos com lençol esperando  a urna funerária (Foto ANSA/SIR)

OBS: CADA LEITO HOSPITALAR COM UMA URNA AO LADO,ESSA É A MAIS DURA REALIDADE DA ITÁLIA .



Donde los miembros de su familia ni siquiera pueden decir adiós a los que se han ido, debido al covd-19 , un verdadero exterminio después del holocausto de Israel, nos enfrentamos a un enemigo peligroso, que mata sin previo aviso.

Coronavirus a Bergamo e Provincia. Don Santus: “Viviamo una sofferenza straziante ma siamo sostenuti dalla fratellanza e dalla fede”



Bergamo e Provincia ha, in questo momento, il più alto numero di contagi: 4.645 persone hanno contratto il virus secondo i dati forniti il 19 marzo alle 17 dalla Protezione civile. Un numero, probabilmente, al ribasso, come ci spiega un giovane parroco di Caprino Bergamasco: sono tantissimi, infatti, gli anziani che muoiono in casa con sintomi che sono chiaramente riconducibili al coronavirus ma che non sono stati accertati perché magari non hanno avuto la tosse o la febbre. Di fronte a questa tragedia immane, la testimonianza dei sacerdoti, la dedizione di medici e infermieri, la solidarietà tra la gente non fanno morire la speranza

Sacerdoti che si recano a casa di moribondi per portare il viatico, pur sapendo che dietro quell’infermo si potrebbe nascondere un malato di coronavirus non riconosciuto, medici di famiglia che accorrono dai loro pazienti a scapito della loro vita, dottori e infermieri che in ospedale, quando si accorgono che ormai non c’è più niente da fare, restano accanto ai malati.
È l’eroismo della gente comune che colpisce in questi giorni segnati dal coronavirus, che vedono in Bergamo e Provincia l’epicentro attuale del dolore, della morte e della sofferenza con 4.645 contagiati (dato della Protezione civile alle 17 del 19 marzo) e un numero così elevato di morti – tra loro anche 13 sacerdoti – che i cimiteri non riescono a contenere il numero delle bare.
Sarà difficile dimenticare le immagini della lunga colonna di mezzi militari lungo le vie di Bergamo per trasportare fuori dalla città i feretri che non trovano più posto nel cimitero cittadino, come le decine di pagine al giorno che l’Eco di Bergamo riempie con necrologi. E, strazio su strazio, la pena dei familiari di non poter dare l’ultimo saluto ai propri cari morti in ospedale perché a loro volta in quarantena. In questo scenario desolante, è tempo per riscoprirsi figli di un Padre che non ci abbandona e fratelli attenti al bene dell’altro. Ne parliamo con don Davide Santus, quarant’anni, parroco a Caprino Bergamasco.

Estamos ante un exterminio nunca visto en la faz de la tierra, la cosecha está terminando y toda la tierra está en suspenso, terror, la marca de la muerte que llega sin previo aviso. No hay tiempo, ni siquiera para decir adiós, el covid-19, es un espíritu demoníaco, solo la persona lo ve de cerca, cuando mira con sus ojos rojos, secándose los pulmones y deteniéndose inmediatamente después de unos días, minutos, horas. en agonía sin aire.

Qué hacer entonces, absolutamente nada, solo esperar la vida de una oportunidad, pero aquellos que piensan lo contrario están equivocados, no hay salida, simplemente la enfermedad engaña a las personas dando una supuesta mejora, pero, no hay, se seca los pulmones hasta que se detiene, es una muerte agonizante y dolorosa hasta que detiene el corazón y el cerebro.

Italia llora por sus muertos, pero no tiene derecho a decir su último adiós, horrible, pero así es como el covid-19 trata a las personas, sin ningún remordimiento y sin tiempo para decir algo.

Lui è geloso di me
Il suo amore è come un uragano
Io mi arrendo al vento della sua misericordia
Poi l’improvviso non vedo più le miei aflizione
Vedo la sua gloria
E vedo quanto meraviglioso Egli è
E quanto Egli mi vuoi

Oh, Egli mi amò
Oh, Egli mi ama
Egli mi amò

Egli mi ama,
Egli mi ama
Egli mi ama
Egli mi ama

Lui è geloso di me
Il suo amore è come un uragano
Io mi arrendo al vento della sua misericordia
Poi l’improvviso non vedo più le miei aflizione
Vedo la sua gloria
E vedo quanto meraviglioso egli è
E quanto egli mi vuole

Mi ama,
Egli mi ama
Egli mi ama
Egli mi ama

Siamo la sua eredità e lui ti premierà
Il suo sguardo di grazia por la redenzione
La sua grazia è un oceano, e noi stiamo affogando
Il cielo e la terra sono una cosa sola
Il mio cuore batte veloce nel mio petto
Non ho tempo da perdere con risentimento
Quando penso, che Egli

Mi ama,
Egli mi ama
Egli mi ama

C’è in questo buio una luce di speranza?

In questi momenti ci si aggrappa alla fede. A chi mi dice: “Io sono sempre stato un po’ lontano da Dio, ma in questo momento mi aggrappo a Lui”, io rispondo che il Signore ha le braccia aperte per tutti. Nelle nostre chiese le candele all’immagine dell’Addolorata sono triplicate. Scrivo sul gruppo WhatsApp del paese alcuni pensieri che sono graditissimi, le persone hanno bisogno della vicinanza dei sacerdoti. C’è il desiderio di non sentirsi soli:

Sì, questa è anche un’occasione per valutare le cose importanti della vita. E vedo che questo si fa. Una signora, facendo riferimento agli immigrati, mi ha detto: “Credevamo che da soli eravamo sicuri. Non è vero: soli siamo tristi”. Mi ha commosso. Queste difficoltà stanno aprendo molto il cuore agli altri. Una signora che ha una trattoria mi chiama e mi chiede di informarmi di persone sole se hanno da mangiare in modo da provvedere. E così anche altri si preoccupano di chi sta solo. È un clima tragico che sta avvicinando le persone in maniera forte. E poi ci sono medici e infermieri che sono esemplari: provati ma dediti. Anche il nostro medico di base, andando a visitare i malati a casa, ha contratto il virus ed è morto. Il paese è restato molto colpito dal suo esempio, dalla sua testimonianza. Ecco.

Cortesia Gigliola Alfaro
Comentários Renato Santos 

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